30-04-2008
IL SACRIFICIO DI PIO LA TORRE CONTRO LA MAFIA
26 ANNI FA L'UCCISIONE DEL SEGRETARIO SICILIANO DEL PCI Ricorre oggi il 26° anniversario della morte del segretario regionale siciliano del Pci Pio La Torre e del suo stretto collaboratore Rosario Di Salvo. Era il 30 aprile del 1982 quando l'auto del dirigente comunista, che stava raggiungendo la sede della federazione del Pci, venne affiancata dai killer in via generale Turba. La dinamica del duplice omicidio è stata ricostruita dal collaboratore di giustizia Salvatore Cucuzza, che partecipò all'agguato. Ma ancora oggi resta avvolto da ombre e misteri il movente e non è stato diradato il sospetto che soggetti estranei a Cosa nostra abbiano ispirato l'omicidio. Oltre a Cucuzza, che ha raccontato di aver fatto parte del commando insieme con lo scomparso Pino Greco "Scarpuzzedda", Nino Madonia e Giuseppe Lucchese, per il duplice assassinio sono stati condannati sette boss componenti della cupola. Stamattina le autorità civili e militari della città e della provincia di Palermo hanno commemorato l'anniversario “Una circostanza annuale alla quale siamo molto legati per la connotazione di grande attualità della figura di Pio La Torre data dal terreno della lotta alla mafia che è ancora una priorità delle istituzioni”, ha detto Ninni Terminelli coordinatore cittadino del Partito Democratico durante la breve cerimonia sul luogo dell'agguato, in quella che oggi si chiama via Li Muli ma che allora era piazza Turba. “Bisogna – ha aggiunto Terminelli – ricordare Pio La Torre come un riformista che ha lavorato all'interno del Partito comunista legato fortemente alla sua terra durante tutta la sua militanza politica”. Ecco il ricordo di Anna Finocchiaro: "La figura di Pio La Torre ci sproni e ci sia di esempio per il nostro impegno politico. L'orizzonte di Pio è sempre stato volto al futuro, alle giovani generazioni, ad una comprensione attenta di quello che si muoveva nella realtà politica e sociale della sua terra. Nella lotta per la legalità e contro la mafia La Torre ha sempre saputo cogliere la necessità dello sviluppo come volano virtuoso per il contrasto alla criminalità. Da uomo politico profondamente figlio del suo partito - prosegue Finocchiaro - ha saputo mettere insieme attorno a grandi tematiche di pace e sviluppo tante forze di estrazione diversa in uno sforzo unitario e mai settario. La grandezza di Pio La Torre sta in tutte queste cose e a lui dobbiamo guardare tutti, nel centrosinistra, con ammirazione e con gratitudine. Fare oggi polemiche sulla sua memoria - conclude - mi sembra davvero fuori luogo". Il senatore del PD Giuseppe Lumia, già vicepresidente della commissione nazionale antimafia, ha ricordato così l'anniversario dell'uccisione del dirigente del Pci: “Se la politica vuole fare seria antimafia e trasformarsi, deve liberarsi di chi è colluso. La lotta alla mafia resta prioritaria e l'insegnamento di La Torre attuale. Ha saputo intuire la necessità di coniugare legalità e sviluppo e oggi una moderna antimafia deve entrare nella sanità, nei rifiuti, nelle imprese per trasformarle in risorse e non in sistemi di collusioni”. Secondo Lumia, “ora non si deve cedere sul piano militare, anche se sono stati sferrati colpi importanti a Cosa nostra, e nessun passo indietro va fatto sul 41bis, occorre continuare a colpire senza sosta anche i patrimoni”.

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