09-03-2011
San Gimignano, sempre più vicina l'acquisizione dal Demanio dell'ex carcere di San Domenico
Lunedì 7 marzo approvato all’unanimità in Consiglio comunale il protocollo d’intesa tra Regione Toscana, Provincia di Siena e Comune di San Gimignano per il recupero dell’area Comune di San Gimignano primo ente in Italia che utilizza il combinato disposto di due norme per risolvere la questione del passaggio gratuito del bene dallo Stato alle comunità locali Ex Carcere ed ex Convento di San Domenico dal Demanio alla comunità turrita. Il Comune di San Gimignano è così il primo Ente in Italia che utilizza il combinato disposto di due norme, l’art.112 del Codice dei Beni Culturali e l’art. 5 del Decreto sul Federalismo Demaniale, per risolvere la questione del passaggio gratuito del bene dallo Stato alle comunità locali. Dopo numerosi anni di tentativi e trattative è stato compiuto un passo in avanti fondamentale per il passaggio dell’ex Carcere di San Domenico con l’approdo in Consiglio Comunale lunedì 7 marzo di un atto deliberativo che prefigura un nuovo futuro per il complesso. E’ stato infatti approvato all’unanimità un protocollo d’intesa tra Regione Toscana, Provincia di Siena e Comune di San Gimignano nel quale i tre enti territoriali si dichiarano disponibili ad accogliere dallo Stato, gratuitamente ed in proprietà indivisa, l’intero complesso dell’ex Carcere di San Domenico in virtù dell’impegno a realizzare un progetto di recupero e di riuso, condiviso con il Ministero dei Beni Culturali e con l’Agenzia del Demanio. Il progetto di restauro dell’intera struttura, elaborato dal Comune di San Gimignano, è stimato ad oggi intorno a 17 milioni di euro e la stessa amministrazione, oltre alla propria quota del costo, dovrà accollarsi anche le funzioni di stazione appaltante delle varie fasi di lavori e di gestore degli affitti delle attività economiche che lì si insedieranno, nonché la manutenzione ordinaria dell’intera struttura. "Si tratta di un passo avanti forse decisivo nell’acquisizione del San Domenico, che rappresenta l’8% del Centro Storico di San Gimignano, alla proprietà pubblica - dichiara il sindaco Giacomo Bassi -. Per la prima volta nella storia millenaria dell’intero complesso siamo di fronte alla concreta possibilità che questa enorme struttura si apra alle esigenze della città invece di rimanere un luogo chiuso come è stato quando era convento e poi carcere. Se l’operazione a cui stiamo lavorando si concluderà positivamente, non solo avremo la possibilità di salvare l’intero complesso dal degrado in cui oggi versa, ma il San Domenico diventerà un motore propulsore dell’economia turistica di San Gimignano e fonte di sviluppo e di occupazione per molte persone. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci stanno dando una mano in questo vicenda, dal Ministro Bondi al Sottosegretario Casero ai parlamentari toscani Toccafondi (Pdl) e Ceccuzzi (Pd) e che hanno sostenuto fin dall’inizio questo percorso che, primi in Italia, stiamo sperimentando, sotto l’importante guida della Direzione Generale per la Toscana del Mibac, della Sovrintendenza ai Beni Architettonici di Siena e della Filiale Toscana del Demanio. Un ringraziamento speciale alla Regione Toscana, nelle persone del presidente Rossi e dell’assessore Scaletti e dei loro rispettivi collaboratori, e alla Provincia di Siena nella persona del presidente Bezzini e dei suoi collaboratori per aver colto sin dall’inizio l’enorme importanza di questa operazione, non solo per San Gimignano, ma per l’intero territorio senese e toscano, ed aver dato sin da subito la disponibilità dei due Enti a stare dentro l’operazione. Ora – conclude il primo cittadino di San Gimignano - abbiamo di fronte 100 giorni di duro lavoro per arrivare all’appuntamento del 23 di giugno, giorno di scadenza del Decreto, con le carte in regole per poter chiudere una operazione che segnerà positivamente la storia di San Gimignano per molti decenni".
San Gimignano, sempre più vicina l'acquisizione dal Demanio dell'ex carcere di San Domenico
Lunedì 7 marzo approvato all’unanimità in Consiglio comunale il protocollo d’intesa tra Regione Toscana, Provincia di Siena e Comune di San Gimignano per il recupero dell’area Comune di San Gimignano primo ente in Italia che utilizza il combinato disposto di due norme per risolvere la questione del passaggio gratuito del bene dallo Stato alle comunità locali Ex Carcere ed ex Convento di San Domenico dal Demanio alla comunità turrita. Il Comune di San Gimignano è così il primo Ente in Italia che utilizza il combinato disposto di due norme, l’art.112 del Codice dei Beni Culturali e l’art. 5 del Decreto sul Federalismo Demaniale, per risolvere la questione del passaggio gratuito del bene dallo Stato alle comunità locali. Dopo numerosi anni di tentativi e trattative è stato compiuto un passo in avanti fondamentale per il passaggio dell’ex Carcere di San Domenico con l’approdo in Consiglio Comunale lunedì 7 marzo di un atto deliberativo che prefigura un nuovo futuro per il complesso. E’ stato infatti approvato all’unanimità un protocollo d’intesa tra Regione Toscana, Provincia di Siena e Comune di San Gimignano nel quale i tre enti territoriali si dichiarano disponibili ad accogliere dallo Stato, gratuitamente ed in proprietà indivisa, l’intero complesso dell’ex Carcere di San Domenico in virtù dell’impegno a realizzare un progetto di recupero e di riuso, condiviso con il Ministero dei Beni Culturali e con l’Agenzia del Demanio. Il progetto di restauro dell’intera struttura, elaborato dal Comune di San Gimignano, è stimato ad oggi intorno a 17 milioni di euro e la stessa amministrazione, oltre alla propria quota del costo, dovrà accollarsi anche le funzioni di stazione appaltante delle varie fasi di lavori e di gestore degli affitti delle attività economiche che lì si insedieranno, nonché la manutenzione ordinaria dell’intera struttura. "Si tratta di un passo avanti forse decisivo nell’acquisizione del San Domenico, che rappresenta l’8% del Centro Storico di San Gimignano, alla proprietà pubblica - dichiara il sindaco Giacomo Bassi -. Per la prima volta nella storia millenaria dell’intero complesso siamo di fronte alla concreta possibilità che questa enorme struttura si apra alle esigenze della città invece di rimanere un luogo chiuso come è stato quando era convento e poi carcere. Se l’operazione a cui stiamo lavorando si concluderà positivamente, non solo avremo la possibilità di salvare l’intero complesso dal degrado in cui oggi versa, ma il San Domenico diventerà un motore propulsore dell’economia turistica di San Gimignano e fonte di sviluppo e di occupazione per molte persone. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci stanno dando una mano in questo vicenda, dal Ministro Bondi al Sottosegretario Casero ai parlamentari toscani Toccafondi (Pdl) e Ceccuzzi (Pd) e che hanno sostenuto fin dall’inizio questo percorso che, primi in Italia, stiamo sperimentando, sotto l’importante guida della Direzione Generale per la Toscana del Mibac, della Sovrintendenza ai Beni Architettonici di Siena e della Filiale Toscana del Demanio. Un ringraziamento speciale alla Regione Toscana, nelle persone del presidente Rossi e dell’assessore Scaletti e dei loro rispettivi collaboratori, e alla Provincia di Siena nella persona del presidente Bezzini e dei suoi collaboratori per aver colto sin dall’inizio l’enorme importanza di questa operazione, non solo per San Gimignano, ma per l’intero territorio senese e toscano, ed aver dato sin da subito la disponibilità dei due Enti a stare dentro l’operazione. Ora – conclude il primo cittadino di San Gimignano - abbiamo di fronte 100 giorni di duro lavoro per arrivare all’appuntamento del 23 di giugno, giorno di scadenza del Decreto, con le carte in regole per poter chiudere una operazione che segnerà positivamente la storia di San Gimignano per molti decenni".
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