12-03-2010
LEGITTIMO IMPEDIMENTO: UNA LEGGE PER ESSERE DAVANTI ALLA LEGGE PIU' UGUALI DEGLI ALTRI
Con la 31esima fiducia la maggioranza approva la legge sul legittimo impedimento: premier e ministri immuni da processi. 31 voti di fiducia, 0 processi a cui presenziare, 2 leggi su misura (di persona o di lista, dipende dal caso) nel giro di 5 giorni. Sono questi i numeri di Silvio Berlusconi, che oggi, con il beneplacito della sua maggioranza, ha messo nero su bianco una delle pagine più vergognose della sua legislatura, la legge sul legittimo impedimento. Si tratta dello "scudo" che permette al presidente del Consiglio e ai ministri di sottrarsi alle convocazioni in sede giudiziaria, privilegiando gli impegni governativi "autocertificati". Dopo due voti di fiducia, l'Aula del Senato ha dato il via libera definitivo al ddl con 169 voti favorevoli, 126 contrari e tre astenuti. Il ddl era stato approvato alla Camera lo scorso 3 febbraio. La Procura di Milano però non ci sta e annuncia che solleverà eccezione di incostituzionalità della norma, chiedendo che gli atti dei processi al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi siano inviati alla Corte costituzionale per decidere se la norma contrasta con la Carta. Cosa abbia sollevato le perplessità dei giudici milanesi non è difficile da intuire. Nella norma, composta di due articoli, si indicano nel dettaglio leggi e regolamenti che disciplinano le attività del premier e dei suoi ministri e che dunque possono essere considerate legittimo impedimento. L’elenco minuzioso sembrerebbe finalizzato a impedire abusi da parte del premier e dei suoi ministri, evitando che qualsiasi occupazione anche lontanamente legata alla funzione pubblica diventi un’ottima scusa per non presentarsi in tribunale. Ovviamente non è così, i riferimenti normativi sono seguiti da una precisazione: saranno considerati legittimi impedimenti anche tutte quelle attività "coessenziali" alle funzioni di governo. Tralasciando l’impiego del termine “coessenziale”, inesistente nella lingua italiana, desta qualche perplessità anche il fatto che a certificare l’esistenza di un impedimento "continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni", sarà la Presidenza del Consiglio. In questo caso il giudice rinvia il processo "ad udienza successiva al periodo indicato che non può essere superiore a sei mesi". Come ovvio, La normativa si applica anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato o grado alla data di entrata in vigore della legge. Durante le dichiarazioni di voto, i senatori del Pd hanno inscenato una protesta: mentre parlava, a nome del gruppo, il senatore Nicola Latorre, gli altri hanno sventolato una copia della Costituzione. Boato dai banchi della maggioranza. Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, parlando con i giornalisti a Palazzo Madama ha dichiarato: "Oggi la maggioranza approva in Senato il legittimo impedimento, senza una parola da parte del governo, che pone il voto di fiducia su un testo parlamentare, quindi non solo si attribuisce la responsabilità di questo provvedimento, ma mette in gioco per esso la stessa durata dell'Esecutivo e considera questo un punto essenziale del programma. In un momento come questo il Presidente del Consiglio non viene e il ministro Alfano tace. Siamo davvero alla rottura delle regole, oltre che delle relazioni tra governo, maggioranza e opposizioni. Io credo che la protesta in nome della Costituzione, ma soprattutto delle regole uguali per tutti, sia una protesta sacrosanta. Poi ciascuno la fa nei modi e con le forme di manifestazione che gli sono più congeniali, e che è uso a praticare. Ma il dato certo è che questo provvedimento e la discussione su questo provvedimento segnano un punto di non ritorno, è proprio il vaso che trabocca. Siamo davvero alla rottura continua della regola e alla creazione della regola fatta apposta per il potente. Questa è una riflessione sulla quale gli italiani dovrebbero appassionarsi per i propri destini personali. Il Paese è in gravissima crisi economica sono tanti i lavoratori, le lavoratrici, le disoccupate e disoccupati, le ragazze e i ragazzi del Mezzogiorno, le famiglie in gravissima difficoltà. Sono tante le fabbriche e le imprese che chiudono, piccole, piccolissime e medie, mentre la grande industria è in sofferenza. Siamo di fronte a un Paese che svela, diciamolo, anche un marciume che spaventa e impaurisce gli italiani, li fa dubitare e rende il Palazzo sempre più distante dalle fatiche della quotidianità di milioni di italiane e italiani. Di fronte a tutto questo, quando bisognerebbe occuparsi di cose serie per restituire la dignità del vivere ai cittadini italiani, il governo mette come punto essenziale del proprio programma, tanto da porre la questione di fiducia, il legittimo impedimento. Io mi chiedo se gli italiani si rendano conto fino in fondo della gravità di tutto questo. E' davvero un agire di stampo autoritario che non tiene in alcun conto nessuna regola. Io non ho mai adoperato parole forti ma credo che sia il caso di cominciare ad usarle. Una maggioranza parlamentare schiacciata sotto il tacco del premier che vota senza aprir bocca e che tacendo ubbidisce è un altro dei segnali della gravità della situazione. Di fronte al disprezzo per le regole e per la Costituzione che viene mostrato dal Presidente del Consiglio Berlusconi e dalla sua maggioranza ha sempre più senso esibire la Costituzione nell'Aula del Senato".
LEGITTIMO IMPEDIMENTO: UNA LEGGE PER ESSERE DAVANTI ALLA LEGGE PIU' UGUALI DEGLI ALTRI
Con la 31esima fiducia la maggioranza approva la legge sul legittimo impedimento: premier e ministri immuni da processi. 31 voti di fiducia, 0 processi a cui presenziare, 2 leggi su misura (di persona o di lista, dipende dal caso) nel giro di 5 giorni. Sono questi i numeri di Silvio Berlusconi, che oggi, con il beneplacito della sua maggioranza, ha messo nero su bianco una delle pagine più vergognose della sua legislatura, la legge sul legittimo impedimento. Si tratta dello "scudo" che permette al presidente del Consiglio e ai ministri di sottrarsi alle convocazioni in sede giudiziaria, privilegiando gli impegni governativi "autocertificati". Dopo due voti di fiducia, l'Aula del Senato ha dato il via libera definitivo al ddl con 169 voti favorevoli, 126 contrari e tre astenuti. Il ddl era stato approvato alla Camera lo scorso 3 febbraio. La Procura di Milano però non ci sta e annuncia che solleverà eccezione di incostituzionalità della norma, chiedendo che gli atti dei processi al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi siano inviati alla Corte costituzionale per decidere se la norma contrasta con la Carta. Cosa abbia sollevato le perplessità dei giudici milanesi non è difficile da intuire. Nella norma, composta di due articoli, si indicano nel dettaglio leggi e regolamenti che disciplinano le attività del premier e dei suoi ministri e che dunque possono essere considerate legittimo impedimento. L’elenco minuzioso sembrerebbe finalizzato a impedire abusi da parte del premier e dei suoi ministri, evitando che qualsiasi occupazione anche lontanamente legata alla funzione pubblica diventi un’ottima scusa per non presentarsi in tribunale. Ovviamente non è così, i riferimenti normativi sono seguiti da una precisazione: saranno considerati legittimi impedimenti anche tutte quelle attività "coessenziali" alle funzioni di governo. Tralasciando l’impiego del termine “coessenziale”, inesistente nella lingua italiana, desta qualche perplessità anche il fatto che a certificare l’esistenza di un impedimento "continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni", sarà la Presidenza del Consiglio. In questo caso il giudice rinvia il processo "ad udienza successiva al periodo indicato che non può essere superiore a sei mesi". Come ovvio, La normativa si applica anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato o grado alla data di entrata in vigore della legge. Durante le dichiarazioni di voto, i senatori del Pd hanno inscenato una protesta: mentre parlava, a nome del gruppo, il senatore Nicola Latorre, gli altri hanno sventolato una copia della Costituzione. Boato dai banchi della maggioranza. Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, parlando con i giornalisti a Palazzo Madama ha dichiarato: "Oggi la maggioranza approva in Senato il legittimo impedimento, senza una parola da parte del governo, che pone il voto di fiducia su un testo parlamentare, quindi non solo si attribuisce la responsabilità di questo provvedimento, ma mette in gioco per esso la stessa durata dell'Esecutivo e considera questo un punto essenziale del programma. In un momento come questo il Presidente del Consiglio non viene e il ministro Alfano tace. Siamo davvero alla rottura delle regole, oltre che delle relazioni tra governo, maggioranza e opposizioni. Io credo che la protesta in nome della Costituzione, ma soprattutto delle regole uguali per tutti, sia una protesta sacrosanta. Poi ciascuno la fa nei modi e con le forme di manifestazione che gli sono più congeniali, e che è uso a praticare. Ma il dato certo è che questo provvedimento e la discussione su questo provvedimento segnano un punto di non ritorno, è proprio il vaso che trabocca. Siamo davvero alla rottura continua della regola e alla creazione della regola fatta apposta per il potente. Questa è una riflessione sulla quale gli italiani dovrebbero appassionarsi per i propri destini personali. Il Paese è in gravissima crisi economica sono tanti i lavoratori, le lavoratrici, le disoccupate e disoccupati, le ragazze e i ragazzi del Mezzogiorno, le famiglie in gravissima difficoltà. Sono tante le fabbriche e le imprese che chiudono, piccole, piccolissime e medie, mentre la grande industria è in sofferenza. Siamo di fronte a un Paese che svela, diciamolo, anche un marciume che spaventa e impaurisce gli italiani, li fa dubitare e rende il Palazzo sempre più distante dalle fatiche della quotidianità di milioni di italiane e italiani. Di fronte a tutto questo, quando bisognerebbe occuparsi di cose serie per restituire la dignità del vivere ai cittadini italiani, il governo mette come punto essenziale del proprio programma, tanto da porre la questione di fiducia, il legittimo impedimento. Io mi chiedo se gli italiani si rendano conto fino in fondo della gravità di tutto questo. E' davvero un agire di stampo autoritario che non tiene in alcun conto nessuna regola. Io non ho mai adoperato parole forti ma credo che sia il caso di cominciare ad usarle. Una maggioranza parlamentare schiacciata sotto il tacco del premier che vota senza aprir bocca e che tacendo ubbidisce è un altro dei segnali della gravità della situazione. Di fronte al disprezzo per le regole e per la Costituzione che viene mostrato dal Presidente del Consiglio Berlusconi e dalla sua maggioranza ha sempre più senso esibire la Costituzione nell'Aula del Senato".
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