11-12-2009
"DECRETO RONCHI" SULLA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI, ACQUA COMPRESA. PASSA L'ODG DEL PD E SI
Nella seduta del Consiglio Comunale del 10 dicembre 2009 è passato un ordine del giorno presentato dal Gruppo Centrosinistra per San Gimignano e PRC sulla contrarietà al Decrweto Ronchi che considera anche la gestione dell'acqua un servizio a rilevanza economica. Pur restando diverse le posizioni sulle modalità di gestione tra i due gruppi proponenti è stata trovata una sintesi sulle negative consueguenze di tale decreto governativo che apre indiscriminatamente alla logica dell' "acqua al miglior offerente" con grave pregiudizio delle attuali gestioni e, soprattutto, a danno dei cittadini. Ecco il testo dell'ordine del giorno approvato: Ordine del giorno sul D.L. n. 135/2009, art. 15: riconoscimento del servizio idrico come privo di rilevanza economica. Premesso che: la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente normata dall'Art. 23bis della legge 133/2008 che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati; il recente Art. 15 del D.L. 135/2009, che ha modificato l'Art. 23bis, muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo: • affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%; • la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011; Considerato che: - la risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 dichiara “l’acqua come un bene comune dell’umanità” e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l’accesso all’acqua alle popolazione più povere entro il 2015 ed insiste affinché “la gestione delle risorse idriche si basi su un’impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti ed i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua livello locale e in modo democratico”; - gli stessi organi della UE hanno più volte sottolineato che alcune categorie di servizi non sono sottoposte al principio comunitario della concorrenza; si veda ad esempio la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo COM (2004) 374: “…le autorità pubbliche competenti (Stato, Regioni, Comuni) sono libere di decidere se fornire in prima persona un servizio di interesse generale o se affidare tale compito a un altro ente (pubblico o privato)”; è peraltro noto che non esiste alcuna norma europea che sancisce l’obbligo per le imprese pubbliche di trasformarsi in società private (come ribadito da: Corte di giustizia CE, 2005; Commissione CE 2003 e 2006; Parlamento CE, 2006); - a partire dalla promulgazione della carta europea dell'acqua (Strasburgo 1968) si è affermata a livello mondiale non solo la concezione dell'acqua come "bene comune", ma anche del suo uso come diritto fondamentale dell'uomo; - il Testo Unico sull’Ambiente” d.lgs n. 152/2006, all'articolo 144, comma 2 afferma: "Le acque costituiscono una risorsa che va tutelata e utilizzata secondo criteri di solidarietà; qualsiasi loro uso è effettuato salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future"; - il Piano Strutturale di San Gimignano considera l’acqua tra le risorse naturali essenziali del territorio da tutelare. Valutato che: -il provvedimento in oggetto è in grado, quindi, di mettere in dubbio il principio dell’acqua come bene pubblico e diritto universale subordinandolo alla logica dell’ “acqua al miglior offerente” a potenziale pregiudizio della volontà di garantire a tutti tale diritto; -da un punto di vista normativo lo strumento del decreto legge risulta inappropriato per simile materia e che non è stato possibile svolgere nelle sedi deputate un’approfondita discussione a causa del voto “di fiducia” imposto sul provvedimento dal Governo, impedendo di fatto il confronto su un tema così delicato e complesso come la gestione della risorsa idrica, non tenendo neppure in nessun conto quelle realtà virtuose ed efficienti nella gestione, anche pubbliche, rispetto ad altre più carenti ed inefficienti; -tale provvedimento apre la strada alla gestione privata dell’acqua, così come denunciato da molte forze politiche, associazioni ambientaliste ed associazioni di consumatori, senza peraltro che siano fissati e/o individuati al momento: a) standard prestazionali, qualitativi, occupazionali, di investimenti nelle reti e negli impianti con evidenti preoccupazioni per la gestione e l’utilizzo del bene stesso a danno dei cittadini; b) soggetti terzi ed indipendenti con compiti di regolazione di questo tipo di servizi; c) riferimenti espliciti al futuro ruolo degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) cui sono demandate oggi le competenze in materia di gestione delle risorse idriche, ivi compresa la programmazione delle infrastrutture idriche; Il Consiglio Comunale di San Gimignano 1) invita il Sindaco e la Giunta ad intraprendere tutte le azioni opportune e possibili per contrastare le modifiche apportate dall’art. 15 del D.L. 153/2009 “Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica” che porterà in tempi brevi alla scelta dei gestori del servizio idrico mediante procedure competitive ad evidenza pubblica aprendo la strada alla gestione dei privati, mettendo a rischio il principio dell’acqua come bene comune e diritto universale; 2) riconosce il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica e si impegna ad inserire questo principio nel proprio Statuto Comunale introducendo il riconoscimento dell'acqua come bene comune pubblico e l'accesso all'acqua come diritto umano universale, indivisibile ed inalienabile. Gruppo Centrosinistra per San Gimignano Gruppo PRC - Comunisti Italiani Presentato e votato il 10.12.2009 Favorevoli: 14 Centrosinistra per San Gimignano (PD + Sinistra e Libertà) PRC- Comunisti italiani Lista Civica Contrari: 2 (PDL) Astenuti: 0
"DECRETO RONCHI" SULLA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI, ACQUA COMPRESA. PASSA L'ODG DEL PD E SI
Nella seduta del Consiglio Comunale del 10 dicembre 2009 è passato un ordine del giorno presentato dal Gruppo Centrosinistra per San Gimignano e PRC sulla contrarietà al Decrweto Ronchi che considera anche la gestione dell'acqua un servizio a rilevanza economica. Pur restando diverse le posizioni sulle modalità di gestione tra i due gruppi proponenti è stata trovata una sintesi sulle negative consueguenze di tale decreto governativo che apre indiscriminatamente alla logica dell' "acqua al miglior offerente" con grave pregiudizio delle attuali gestioni e, soprattutto, a danno dei cittadini. Ecco il testo dell'ordine del giorno approvato: Ordine del giorno sul D.L. n. 135/2009, art. 15: riconoscimento del servizio idrico come privo di rilevanza economica. Premesso che: la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente normata dall'Art. 23bis della legge 133/2008 che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati; il recente Art. 15 del D.L. 135/2009, che ha modificato l'Art. 23bis, muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo: • affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%; • la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubbliche, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011; Considerato che: - la risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006 dichiara “l’acqua come un bene comune dell’umanità” e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l’accesso all’acqua alle popolazione più povere entro il 2015 ed insiste affinché “la gestione delle risorse idriche si basi su un’impostazione partecipativa e integrata che coinvolga gli utenti ed i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua livello locale e in modo democratico”; - gli stessi organi della UE hanno più volte sottolineato che alcune categorie di servizi non sono sottoposte al principio comunitario della concorrenza; si veda ad esempio la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo COM (2004) 374: “…le autorità pubbliche competenti (Stato, Regioni, Comuni) sono libere di decidere se fornire in prima persona un servizio di interesse generale o se affidare tale compito a un altro ente (pubblico o privato)”; è peraltro noto che non esiste alcuna norma europea che sancisce l’obbligo per le imprese pubbliche di trasformarsi in società private (come ribadito da: Corte di giustizia CE, 2005; Commissione CE 2003 e 2006; Parlamento CE, 2006); - a partire dalla promulgazione della carta europea dell'acqua (Strasburgo 1968) si è affermata a livello mondiale non solo la concezione dell'acqua come "bene comune", ma anche del suo uso come diritto fondamentale dell'uomo; - il Testo Unico sull’Ambiente” d.lgs n. 152/2006, all'articolo 144, comma 2 afferma: "Le acque costituiscono una risorsa che va tutelata e utilizzata secondo criteri di solidarietà; qualsiasi loro uso è effettuato salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future"; - il Piano Strutturale di San Gimignano considera l’acqua tra le risorse naturali essenziali del territorio da tutelare. Valutato che: -il provvedimento in oggetto è in grado, quindi, di mettere in dubbio il principio dell’acqua come bene pubblico e diritto universale subordinandolo alla logica dell’ “acqua al miglior offerente” a potenziale pregiudizio della volontà di garantire a tutti tale diritto; -da un punto di vista normativo lo strumento del decreto legge risulta inappropriato per simile materia e che non è stato possibile svolgere nelle sedi deputate un’approfondita discussione a causa del voto “di fiducia” imposto sul provvedimento dal Governo, impedendo di fatto il confronto su un tema così delicato e complesso come la gestione della risorsa idrica, non tenendo neppure in nessun conto quelle realtà virtuose ed efficienti nella gestione, anche pubbliche, rispetto ad altre più carenti ed inefficienti; -tale provvedimento apre la strada alla gestione privata dell’acqua, così come denunciato da molte forze politiche, associazioni ambientaliste ed associazioni di consumatori, senza peraltro che siano fissati e/o individuati al momento: a) standard prestazionali, qualitativi, occupazionali, di investimenti nelle reti e negli impianti con evidenti preoccupazioni per la gestione e l’utilizzo del bene stesso a danno dei cittadini; b) soggetti terzi ed indipendenti con compiti di regolazione di questo tipo di servizi; c) riferimenti espliciti al futuro ruolo degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) cui sono demandate oggi le competenze in materia di gestione delle risorse idriche, ivi compresa la programmazione delle infrastrutture idriche; Il Consiglio Comunale di San Gimignano 1) invita il Sindaco e la Giunta ad intraprendere tutte le azioni opportune e possibili per contrastare le modifiche apportate dall’art. 15 del D.L. 153/2009 “Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica” che porterà in tempi brevi alla scelta dei gestori del servizio idrico mediante procedure competitive ad evidenza pubblica aprendo la strada alla gestione dei privati, mettendo a rischio il principio dell’acqua come bene comune e diritto universale; 2) riconosce il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica e si impegna ad inserire questo principio nel proprio Statuto Comunale introducendo il riconoscimento dell'acqua come bene comune pubblico e l'accesso all'acqua come diritto umano universale, indivisibile ed inalienabile. Gruppo Centrosinistra per San Gimignano Gruppo PRC - Comunisti Italiani Presentato e votato il 10.12.2009 Favorevoli: 14 Centrosinistra per San Gimignano (PD + Sinistra e Libertà) PRC- Comunisti italiani Lista Civica Contrari: 2 (PDL) Astenuti: 0
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