21-10-2009
ECONOMIA PROVINCIALE, ARTIGIANATO IN CRISI. VAL D'ELSA E AMIATA LE PIU' COLPITE
Numeri e dati certi per la crisi nella provincia di Siena nelle piccole e medie imprese artigiane. Sono stati presentati questa mattina da Flavio Venturini, direttore della Cia di Siena (Cassa Integrazione Assistenza nata dalla sinergia fra Cna, Confartigianato, Cgil, Cisl e Uil) assieme al presidente Fabio Mattei nel corso di una conferenza stampa. I numeri -Tra le aziende iscritte alla Cia, da gennaio a settembre 2009, 141 hanno presentato in totale 356 domande, per un totale di 650 lavoratori per i quali c’è stata la richiesta di intervento del Fondo Sostegno al Reddito. In totale la Cia ha iscritte nei suoi registri 1.106 imprese (1600 circa è il quadro complessivo delle aziende iscrivibili), che tutte insieme hanno 5.931 lavoratori. I numeri della crisi sono dunque significativi ed indicativi anche del quadro totale. In particolare sono da segnalare le 31 aziende del settore pelletteria (21,99% del totale delle imprese), le 29 del settore legno e arredamento (20,57% del totale imprese) e le 37 della metalmeccanica (26,24% del totale imprese), che messe insieme danno una chiara indicazione di quali comparti artigiani siano in crisi. Val d’Elsa e Amiata in crisi - La zona della Val d’Elsa è quella in maggiore sofferenza con il 34.75% delle domande, seguita dalla zona Amiata con il 27,66% e dalla sona senese e Chianti con il 17,73%. In totale ai lavoratori delle aziende in crisi sono stati erogati euro 724.518,75, di cui euro 213.596 nella zona Amiata, euro 261.243 in Val d’Elsa ed euro 111.997 in Val di Chiana. La crisi nei settori - Il settore che ha avuto più erogazioni è quello della metalmeccanica con euro 209.790, quindi la pelletteria con 190.743. Significativo anche il dato delle terrecotte che ha visto in crisi due delle maggiori imprese con 7 domande che hanno coinvolto 27 dipendenti per un totale di 10.920 ore di cassa integrazione e 81.900 euro di costo per il rimborso. Il confronto con i dati degli anni precedenti evidenzia la palese e chiara accelerazione delle problematiche delle aziende. Nel 2007 furono erogate 22.557 ore di cassa integrazione, che sono diventate 36.804 nel 2008 e ben 96.602 nei primi nove mesi del 2009, con il trend di crescita che è assolutamente chiaro, così come le prospettive per gli ultimi tre mesi dell’anno, in linea con i precedenti. Si è assistito negli ultimi tre anni al crollo della piccola ripresa che aveva coinvolto l’Amiata nel 2008 con 6020 ore rispetto alle 7004 del 2007, e che sono arrivate alla cifra record di 28.479 nel 2009 (fino a settembre). Trend costante nei tre anni della Val d’Elsa (9.222 nel 2007, 14.903 nel 2008 e 34.832 nel 2009), che risulta essere il territorio maggiormente colpito nella nostra provincia, numericamente parlando. Particolarmente grave la situazione del comparto della pelletteria con 25.432 ore di cassa integrazione (erano 4698 nel 2008 in ripresa rispetto al 2007 che aveva visto 6318 ore). Seria anche la situazione della metalmeccanica, passata dalle 3647 ore del 2008 alle 27.972 dei primi nove mesi del 2009. Il mondo artigiano - Dai numeri e dati ufficiali e certi delle erogazioni di cassa integrazione fatte dagli altri enti e istituzioni coinvolte per le piccole e medie imprese, emerge in modo chiaro ed evidente il ruolo (economico e di conseguenza anche sociale) della Cia di Siena e dagli sforzi fatti da questo ente nel corso degli anni.In Provincia di Siena operano circa 1.600 imprese artigiane con personale dipendente, che possono aderire al sistema degli Enti Bilaterali dell’ Artigianato. Ad esse vanno aggiunte circa 650 imprese che operano nel settore dell’ edilizia ed affini, che aderiscono al sistema delle Casse Edili. Ogni azienda ha alle proprie dipendenze circa quattro addetti. Questi dati sono estremamente variabili dal momento che quotidianamente le aziende assumono e licenziano, iniziano o cessano l’attività. 1.106 aziende aderiscono alla Cia, 200 all’ Ebret (Ente Bilaterale Regionale) e le restanti non aderiscono ad alcun sistema mutualistico.Ricordiamo che in caso di mancanza di lavoro, per le aziende operanti nel settore artigiano, non è previsto il pagamento di una specifica indennità da parte dell’ Inps per i dipendenti interessati come avviene nell’ “Industria”. Questo vale anche per altri settori ( ad esempio il Commercio, il turismo, il terziario ecc. ) cosiddetti “scoperti”. Per dare una parziale risposta alla grave crisi occupazionale in corso, è stata approvata la Legge n. 2 del 2009 che prevede l’erogazione di un’ indennità di disoccupazione pari al 60% dello stipendio per 90 giorni in caso di mancanza di lavoro a condizione che ci sia un intervento dell’ Ente Bilaterale pari almeno al 20%. Ad oggi, purtroppo, questa legge è inapplicabile dal momento che nessun Ente Bilaterale ha firmato la convenzione con l’ Inps.

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