02-09-2009
CAOS SCUOLA: LA RABBIA DEI PRECARI, IL SILENZIO DEI MEDIA
Insegnanti, ausiliari, tecnici e amministrativi licenziati. Graduatorie nel caos. Uffici scolastici assediati, proteste dei precari che cercano di far sapere la verità salendo sui cornicioni o mettendosi in mutande per strada. A due settimane dall'inizio dell'anno scolastico, scoppia in tutta Italia la protesta dei precari della scuola: da Milano a Palermo, passando per Roma e Napoli. La legge sui tagli è stata approvata sei mesi fa. 42.000 cattedre in meno e 15.000 posti cancellati tra il personale non docente. Oggi il segretario del Partito democratico, Dario Franceschini, si è unito alla protesta salendo sul tetto su cui sono saliti gli inssegnanti, vittime dei tagli alla scuola del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. «Lo Stato sta mettendo in atto il più grande licenziamento di massa della storia italiana nel settore in cui bisogna investire di più, ossia nell’educazione dei nostri figli», ha detto Franceschini. Per il leader del Pd il terrazzo dell’ufficio scolastico beneventano si è trasformato in una sede da cui esprimere la sua solidarietà: «il partito si impegna a portare avanti questa battaglia in tutte le sedi e in tutte le forme». “Sono venuto a portare la mia solidarieta’ – ha detto – a una protesta pacifica come è tradizione dei docenti della scuola italiana. Lo Stato sta mettendo in atto il piu’ grande licenziamento di massa della storia del paese. Si tagliano fondi, accentuando il degrado degli edifici scolastici e inoltre si licenziano i decenti”. Franceschini ha assunto l’impegno “davanti a tutti, che continueremo a chiedere, come gia’ abbiamo fatto nei giorni scorsi, che il Governo ritiri il provvedimento che ha posto fine all’esperienza lavorativa dei precari”. Già perché dal 14 settembre la scuola avrà classi più numerose, minore sostegno e, nel caso dell'insegnamento dell'inglese alle elementari, si avvarrà di insegnanti meno qualificati. Attacca Pierluigi Bersani: “Le proteste dei precari della scuola in Campania sono l’emblema politico del governo di centrodestra: bugie e tagli dei posti di lavoro in piena crisi economica. La Campania e il mezzogiorno sono le aree più colpite dai tagli, che tuttavia investono tutto il territorio nazionale. Così come ha fatto la Campania, diverse regioni ed enti locali sono in questi giorni impegnati ad attutire gli effetti di queste misure, senza avere peraltro la possibilità, né economica né normativa, di dare una risposta sufficiente. Diventa quindi urgentissimo, da parte del governo, affrontare la questione prima dell’apertura dell’anno scolastico, mettendo a riparo il problema che ha creato". Nella posta della redazione del Partito Democratico è arrivata un e-mail "AIUTOOO ... Proteste nel Mondo della Scuola e Silenzio dei Media". La pubblichiamo integralmente. Trovo inspiegabile il silenzio dei TG nazionali sulla protesta dei docenti precari che contestano i pesanti tagli agli organici previsti dalla riforma Gelmini: a Palermo ci sono due tecnici di laboratorio in sciopero della fame da giorni, presidi permanenti presso gli USP di Palermo, Benevento, Salerno e Taranto, il 1 Settembre parte Milano il 7 Settembre a Roma ecc. Non si comprende come i telegiornali si siano preoccupati giustamente di 40 operai che rischiano di perdere il lavoro, ma ignorino completamente 18.000 docenti che resteranno disoccupati, oltretutto tagli così pesanti diminuiranno la qualità dell'offerta formativa. Spero che la protesta dei precari della scuola trovi lo spazio che merita nei prossimi giorni: i lavoratori non stanno solo nelle fabbriche e ci troviamo davanti alla più grande dismissione della scuola pubblica e al più grande licenziamento collettivo della Storia della Repubblica. Cordiali Saluti di una Docente Precaria in attesa, spero non invana, di poter svolgere ancora il proprio lavoro. Il capogruppo del Pd Antonio Rusconi ha oggi inviato al Presidente della VII Commissione Istruzione del Senato la richiesta di "una audizione urgente del ministro Gelmini, entro la prossima settimana, per riferire sulle nomine in ruolo e sugli incarichi di supplenza per l'anno scolastico 2009-2010, anche in attuazione del piano triennale previsto dalla finanziaria 2007". Rusconi ha dichiarato: "La convocazione si può effettuare in qualsiasi momento, visto che il Senato non ha previsto sedute di Assemblea. E dunque pensiamo che il Ministro possa avere 2 ore di tempo per riferire immediatamente su quanto sta succedendo nelle scuole del Paese. Cominciano a delinearsi le verità sul piano Gelmini: metà degli incaricati annuali dello scorso anno non saranno più riconfermati, nonostante i numerosi docenti pensionati e la corsa a una supplenza in una Italia già provata dalla crisi economia sta diventando una guerra tra poveri". Lo stesso accade alla Camera, dove il gruuppo PD annuncia la Sereni “chiederà che il governo venga a riferire sulla situazione reale in ogni regione italiana e vorremo sapere dal ministro quali soluzioni preveda per l’immediato. Meno soldi e meno ore di lezione producono soltanto disoccupazione e una scuola peggiore. E questi sono i fatti”.
CAOS SCUOLA: LA RABBIA DEI PRECARI, IL SILENZIO DEI MEDIA
Insegnanti, ausiliari, tecnici e amministrativi licenziati. Graduatorie nel caos. Uffici scolastici assediati, proteste dei precari che cercano di far sapere la verità salendo sui cornicioni o mettendosi in mutande per strada. A due settimane dall'inizio dell'anno scolastico, scoppia in tutta Italia la protesta dei precari della scuola: da Milano a Palermo, passando per Roma e Napoli. La legge sui tagli è stata approvata sei mesi fa. 42.000 cattedre in meno e 15.000 posti cancellati tra il personale non docente. Oggi il segretario del Partito democratico, Dario Franceschini, si è unito alla protesta salendo sul tetto su cui sono saliti gli inssegnanti, vittime dei tagli alla scuola del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. «Lo Stato sta mettendo in atto il più grande licenziamento di massa della storia italiana nel settore in cui bisogna investire di più, ossia nell’educazione dei nostri figli», ha detto Franceschini. Per il leader del Pd il terrazzo dell’ufficio scolastico beneventano si è trasformato in una sede da cui esprimere la sua solidarietà: «il partito si impegna a portare avanti questa battaglia in tutte le sedi e in tutte le forme». “Sono venuto a portare la mia solidarieta’ – ha detto – a una protesta pacifica come è tradizione dei docenti della scuola italiana. Lo Stato sta mettendo in atto il piu’ grande licenziamento di massa della storia del paese. Si tagliano fondi, accentuando il degrado degli edifici scolastici e inoltre si licenziano i decenti”. Franceschini ha assunto l’impegno “davanti a tutti, che continueremo a chiedere, come gia’ abbiamo fatto nei giorni scorsi, che il Governo ritiri il provvedimento che ha posto fine all’esperienza lavorativa dei precari”. Già perché dal 14 settembre la scuola avrà classi più numerose, minore sostegno e, nel caso dell'insegnamento dell'inglese alle elementari, si avvarrà di insegnanti meno qualificati. Attacca Pierluigi Bersani: “Le proteste dei precari della scuola in Campania sono l’emblema politico del governo di centrodestra: bugie e tagli dei posti di lavoro in piena crisi economica. La Campania e il mezzogiorno sono le aree più colpite dai tagli, che tuttavia investono tutto il territorio nazionale. Così come ha fatto la Campania, diverse regioni ed enti locali sono in questi giorni impegnati ad attutire gli effetti di queste misure, senza avere peraltro la possibilità, né economica né normativa, di dare una risposta sufficiente. Diventa quindi urgentissimo, da parte del governo, affrontare la questione prima dell’apertura dell’anno scolastico, mettendo a riparo il problema che ha creato". Nella posta della redazione del Partito Democratico è arrivata un e-mail "AIUTOOO ... Proteste nel Mondo della Scuola e Silenzio dei Media". La pubblichiamo integralmente. Trovo inspiegabile il silenzio dei TG nazionali sulla protesta dei docenti precari che contestano i pesanti tagli agli organici previsti dalla riforma Gelmini: a Palermo ci sono due tecnici di laboratorio in sciopero della fame da giorni, presidi permanenti presso gli USP di Palermo, Benevento, Salerno e Taranto, il 1 Settembre parte Milano il 7 Settembre a Roma ecc. Non si comprende come i telegiornali si siano preoccupati giustamente di 40 operai che rischiano di perdere il lavoro, ma ignorino completamente 18.000 docenti che resteranno disoccupati, oltretutto tagli così pesanti diminuiranno la qualità dell'offerta formativa. Spero che la protesta dei precari della scuola trovi lo spazio che merita nei prossimi giorni: i lavoratori non stanno solo nelle fabbriche e ci troviamo davanti alla più grande dismissione della scuola pubblica e al più grande licenziamento collettivo della Storia della Repubblica. Cordiali Saluti di una Docente Precaria in attesa, spero non invana, di poter svolgere ancora il proprio lavoro. Il capogruppo del Pd Antonio Rusconi ha oggi inviato al Presidente della VII Commissione Istruzione del Senato la richiesta di "una audizione urgente del ministro Gelmini, entro la prossima settimana, per riferire sulle nomine in ruolo e sugli incarichi di supplenza per l'anno scolastico 2009-2010, anche in attuazione del piano triennale previsto dalla finanziaria 2007". Rusconi ha dichiarato: "La convocazione si può effettuare in qualsiasi momento, visto che il Senato non ha previsto sedute di Assemblea. E dunque pensiamo che il Ministro possa avere 2 ore di tempo per riferire immediatamente su quanto sta succedendo nelle scuole del Paese. Cominciano a delinearsi le verità sul piano Gelmini: metà degli incaricati annuali dello scorso anno non saranno più riconfermati, nonostante i numerosi docenti pensionati e la corsa a una supplenza in una Italia già provata dalla crisi economia sta diventando una guerra tra poveri". Lo stesso accade alla Camera, dove il gruuppo PD annuncia la Sereni “chiederà che il governo venga a riferire sulla situazione reale in ogni regione italiana e vorremo sapere dal ministro quali soluzioni preveda per l’immediato. Meno soldi e meno ore di lezione producono soltanto disoccupazione e una scuola peggiore. E questi sono i fatti”.
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