24-04-2009
IL GOVERNO CEDE AL RICATTO DELLA LEGA: NO ALL'ACCORPAMENTO ELEZIONI/REFERENDUM
Sprecati 400 milioni di euro per il ricatto della Lega! E Roma ladrona dove è finita? Di seguito la dichiarazione del Presdeitne del Comitato per il Referendum Guzzetta: "Coloro che porteranno il peso di questa scelta arrogante e sbagliata, con la quale restiamo profondamente in dissenso, sono e restano i dirigenti del partito della Lega". Il Presidente del Consiglio annuncia che la prossima riunione del G8 sarà spostata da La Maddalena a L'Aquila. Giovanni Guzzetta in proposito dichiara: “Sono convinto che, se fosse dipeso soltanto da Berlusconi, vi sarebbe stato l'abbinamento con l'election day del 7 giugno. La scelta del Presidente del Consiglio di risparmiare milioni di euro spostando il prossimo G8 da La Maddalena a L'Aquila va infatti nella giusta direzione che anche noi avevamo indicato, quando abbiamo chiesto di abbinare il referendum alle europee: c'è da dire infatti che un risparmio non ne esclude un altro, e mai come in questo momento lo spreco di alcune centinaia di milioni, che vi sarà comunque con un voto che sta per essere fissato al 21 giugno, resta un fatto che si sarebbe potuto benissimo evitare. È evidente che, anche volendo basarsi soltanto sulle cifre fornite dal ministro Maroni al parlamento, se un fissazione al 14 giugno avrebbe determinato un costo di 173 milioni, quella al 21 giugno comporterà in ogni caso uno spreco a dir poco del 70% per cento di quell'importo, in quanto il settanta per cento del corpo elettorale non sarà sicuramente interessato ai ballottaggi: dunque di oltre 120 milioni di euro. E si tratta comunque di numeri che, secondo gli studi su cui ci siamo basati, sono di gran lunga ad di sotto della realtà. In ogni caso per quanto ci riguarda da oggi incomincia la nostra campagna referendaria per far conoscere ai cittadini il significato di questo referendum ed il peso che può avere nel rilanciare un cammino volto a modernizzare ed a rendere questo Paese più competitivo. Sulla scelta della data resta tuttavia l'amaro in bocca: potrei dire 'non capisco, ma mi adeguo', se non fosse invece che non soltanto io ma tutti gli italiani hanno capito perfettamente che sono state le minacce di far cadere il governo ad avere avuto in questo caso un peso determinante. Resti dunque agli atti che coloro che porteranno il peso di questa scelta arrogante e sbagliata, con la quale restiamo profondamente in dissenso, sono e restano i dirigenti del partito della Lega. Basti pensare che, se il referendum fosse stato già approvato, il Carroccio non avrebbe più questo potere di ricatto”.

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