25-09-2008
TANTO PER ESSERE CHIARI: PRECARIO, NON TI CONOSCO
Una riunione interministeriale taglia 50mila posti pubblici. Con un dito dà e con una mano prende. Il governo Berlusconi mette a rischio l'assunzione per 50mila precari modificando un disegno di legge allegato alla manovra finanziaria relativo ai lavori usuranti. E così cancella le ultime finanziarie orientate alla stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato. A dimostrazione che le promesse servono solo a ottenere voti durante le elezioni, il governo ha dato l'ennesima bastonata agli enti locali, Regioni e Comuni in primis, dimenticando tutto il lavoro fatto nella precedente legislatura a tutela dei lavoratori precari. I requisiti stabiliti durante il governo Prodi per accedere alla stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato nei pubblici uffici erano quelli di aver lavorato per almeno tre anni, aver sostenuto almeno una prova selettiva e essere entrati in graduatoria di merito. Con una semplice riunione interministeriale è stato elaborato un emendamento al disegno di legge 1441 con cui sono state soppresse tutte le norme esistenti che riguardano il personale a tempo determinato, bloccate le nuove assunzioni e, di conseguenza, abbandonati al loro destino i circa 50mila precari pubblici. Per la Cgil i dati sono solo una stima al ribasso. La misura correttiva alla Finanziaria potrebbe allargare fino a 120mila il numero delle persone coinvolte nella decisione sciagurata. Per il coordinatore del dipartimento Settori pubblici della Cgil, Michele Gentile, “tanti perderanno il loro lavoro, anche se ne hanno legittimamente diritto, e tanti cittadini non avranno i servizi che oggi sono garantiti dai lavoratori precari”. E se ai 120mila si aggiungono «i 150mila posti di lavoro in meno in conseguenza dei tagli alla scuola - conclude il rappresentante sindacale - viene fuori un quadro sociale drammatico per l'occupazione, per i servizi pubblici e per la crescita del paese». Anche il Pd alza la voce contro una Finanziaria sbagliata e troppo affrettata. “E' di scarsa sensibilità sociale: basta guardare i dati per vedere che la social card non c'è", è stato il commento di Walter Veltroni. Con il decretone di luglio il governo si è limitato a stanziare 200 milioni per il 2008 mentre per il prossimo anno la Finanziaria non prevede risorse come pure mancano le risorse per la detassazione degli straordinari limitata all'anno in corso.

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