20-07-2008
IL MINISTRO GASPARRI E LA SUA VISIONE DELLA GIUSTIZIA: IL CSM E' UNA CLOACA"
Tenaglia: "Uno scandalo, la destra denigra lo Stato". Abbiamo superato ogni limite di decenza. Raramente si sono raggiunti livelli tali di volgarità in una discussione politica che coinvolge le istituzione delle Repubblica. Il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri ha definito il Consiglio superiore della magistratura, il cui presidente è il capo dello Stato Giorgio Napolitano, “una cloaca”. Lo ha detto intervistato a Radio Radicale per giustificare l’urgenza di una riforma della giustizia pensata a misura del premier e dei suoi problemi con la magistratura. “Come presidente dei senatori del Pdl reputo prioritaria una equilibrata riforma della giustizia. L'obbligatorietà dell'azione penale è un feticcio teorico perché poi sono i magistrati a decidere quali processi fare e quali non fare. La depoliticizzazione della magistratura è un'emergenza democratica. La cloaca del Csm correntizzato, partitizzato e parcellizzato è uno scandalo che offende gli italiani. La riforma deve esaltare la funzione della giustizia e noi la faremo sicuramente”. Uno scandalo che offende gli italiani? “Il vero scandalo – afferma il ministro ombra della Giustizia Lanfranco Tenaglia – sono le dichiarazioni di Gasparri che dimostrano una totale mancanza di senso e di rispetto delle istituzioni. Criticare l'altrui operato è legittimo ma la denigrazione intacca lo stesso equilibrio fra i poteri dello Stato. Ancora una volta il centrodestra alza il tono della polemica e dello scontro istituzionale per nascondere la sua incapacità di riformare la giustizia con le riforme che servono a tutti i cittadini per ridurre i tempi biblici dei processi. Il centrodestra – conclude Tenaglia – è sempre sordo ai moniti che vengono dal Capo dello Stato di richiamo al senso di rispetto istituzionale e alla necessità che si evitino scontri e polemiche sulla giustizia che deve essere il campo dove si fissano regole condivise e uguali per tutti”. Duro il commento di Anna Finocchiaro riguardo alle inqualificabili parole pronunciate da Gasparri. “Certamente – afferma la capogruppo del PD a Palazzo Madama – vanno riviste una serie di questioni e di meccanismi, errori e storture esistono, ma la priorità non può essere quella di colpire l'autonomia della magistratura o quella di fare del Csm un obiettivo da distruggere”. Il presidente dei senatori democratici denuncia come “offensive e gravissime le parole” pronunciate da autorevoli rappresentanti della maggioranza sono venute questa mattina contro il Csm presieduto, lo ricordo, dal Capo dello Stato”. “Io credo che – ammette Finocchiaro – sia sotto gli occhi di tutti la necessità di una riforma complessiva della giustizia. E' evidente che il nostro Paese vive urgenze economiche drammatiche e su questo dovrebbe concentrarsi l'attività del governo italiano. Ma il Pd non vuole certo sottrarsi ad una discussione sulla giustizia. Ma l'obiettivo di questa riforma deve essere quello di garantire al sistema una maggiore efficacia ed efficienza: è necessario, in ogni caso, tutelare gli interessi del Paese e dei cittadini italiani”. E' quindi, “assolutamente necessario che la maggioranza abbassi i toni e smetta di attaccare quotidianamente i magistrati. Altrimenti è altrettanto quotidiana la sgradevole percezione che si vogliano solo difendere gli interessi di qualcuno ed alzare un polverone mediatico che non aiuta certo a trovare quel terreno di confronto per affrontare i reali problemi della giustizia che non sono solo quelli di un processo al premier”. Mentre il capogruppo del Pd della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, sottolinea la gravità delle parole di Gasparri "per l'importante ruolo istituzionale che ricopre. Ha attaccato senza alcuna giustificazione e con espressioni volgari l'organo di autogoverno della magistratura presieduto dal Capo dello Stato e previsto dalla nostra Carta costituzionale. La maggioranza continua con metodo intimidatorio a minare l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati". La magistratura si difende "Non ci faremo trascinare sul terreno dell'invettiva volgare e qualunquista", ma di fronte ai "tentativi ormai chiari di delegittimare l'intera magistratura, difenderemo "strenuamente la nostra indipendenza". Lo sottolinea il presidente dell'Anm Luca Palamara. "La magistratura italiana continuerà a perseguire la strada del rispetto tra le istituzioni dello Stato. Ma a chi quella strada mostra quotidianamente di abbandonare rispondiamo che difenderemo strenuamente i valori della Costituzione e dell'indipendenza della magistratura contro i tentativi ormai chiari di superare l'attuale sistema di divisione dei poteri dello Stato".

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